giovedì 27 dicembre 2012

FRANKIE MAGELLANO -"Adulterio E Porcherie"-



Chiamarlo astro nascente sarebbe riduttivo, ma è pur vero che il suo talento è venuto a galla solo adesso, grazie agli ottimi feedback ottenuti dal nuovissimo "Adulterio E Porcherie" (Muki Edizioni, 2012). Il protagonista indiscusso è Matteo Morgotti in arte Frankie Magellano, eclettico artista emiliano che torna a regalarci la poesia e le atmosfere tipiche del suo universo musicale. Un paroliere dall'aria strampalata, istrionico quanto basta per essere un personaggio singolare di quella nicchia indipendente italiana che sa ancora essere vanto e orgoglio dei migliori ascoltatori. Un piccolo teatro musicale mobile schifoso, tanto per citare il nostro Frankie. E' un disco ruvido e stravagante che unisce musica, poesia e teatro d'avanguardia, con richiami pop, jazz e folk, tra Tom Waits, Vinicio Capossela, Paolo Conte, Goran Bregovic o Emir Kusturica & The No Smoking Orchestra.
Di viaggi sono pregne le canzoni, vere e sporche sia nel verbo che nel pathos, tanto da condurci per l'Emilia, la Francia, l'Argentina o i Balcani. Frankie sfodera armi di seduzione infallibili come il tango, il violino o il pianoforte e le coniuga a storie di vita notturna, dissoluta e caotica, tracciate con poetica agile e gaudente e con un fare romantico e naif. L'amore, il sesso, l'inganno e il fallimento sono alcuni dei temi con cui Frankie mette a nudo il suo cuore un pò lieto e un pò avvilito, come farebbe un poeta maudit con occhio sprezzante e smaliziato.
Undici canzoni che scorrono lungo un desiderio incoffessabile e mai appagato, tra frivolezza e austerità, come se una vita intera non bastasse a cancellare quel senso di tragedia tipico della natura umana.
"Adulterio E Porcherie" segna il gradito ritorno di un Magellano in splendida forma, una vera delizia per chi ama la sua musica e una piacevole scoperta per chi non l'ha mai conosciuta. Consigliato!



TRACKLIST:
01 Djievuska Incintissima
02 La Gravidanza Sicura
03 La favola del pasticciere
04 Il tramonto della rana pescatrice
05 La zanzara
06 La delicatezza dell’inganno
07 Il taccuino del sagrestano
08 Arnaldo Pininfarina
09 La retrocessione del Giulianova
10 Cane palustre
11 Amore mio fallimentare

http://www.frankiemagellano.it/

giovedì 13 dicembre 2012

HOT FETISH DIVAS -"Songs For A Trip - Fall/Winter EP"-


Se avete voglia di un trip ad hoc, dovete ascoltare il nuovo ep degli Hot Fetish Divas, trio garage-punk della provincia salernitana che a suon di rock'n'roll continua a far uscire tanta buona roba da ascoltare.
Prodotto artisticamente da Ferdinando Farro (Maybe I'm), "Songs For A Trip" è un viaggio sonoro intrapreso attraverso sei canzoni registrare in presa diretta che, sebbene non si stacchino dal connubio punk'n'roll, accolgono piacevoli spunti noise nella struttura compositiva. Dalla lisergica e avvolgente "It Would Have Been", opening track alla The Raveonettes, si passa al country-punk di "Help Me" e all'impetuoso r'n'r di "Take Me Out". Si prosegue con i mutevoli stati d'animo di "Nobody Else", brano che ricorda i migliori The Libertines o Arctic Monkeys, per giungere alla chiusura del disco con l'evasione adrenalinica e l'ebbrezza rock'n'roll offerta da "I Could Be..." e "Song Of Revolution". Non è un disco da ascoltare seduti comodamente in poltrona. Per coglierne la freschezza e la spensieratezza dovete sgranchire le gambe, prendervi una birra e muovervi a suon di rock'n'roll e distorsioni, altrimenti evitate pure il contagio.
Sono canzoni che vi entreranno in testa e non vi molleranno più.
Gli Hot Fetish Divas collezionano un altro disco degno di nota e si avvicinano sempre di più al primo full lenght. Anche in questo caso l'autoproduzione ci regala un gioiellino da custodire gelosamente.
Tassello dopo tassello, il combo sta per completare il suo mosaico e quando sarà terminato ne vedremo delle belle. Per ora ci godiamo questo trip genuino e travolgente, augurando il meglio a una band che ha le carte in regola per fare grandi cose. Consigliato!



TRACKLIST:
01 It Would Have Been
02 Help Me
03 Take Me Out
04 Nobody Else
05 I Could Be...
06 Song Of Revolution

http://www.facebook.com/hotfetishdivas

martedì 4 dicembre 2012

THE CYCLOPS - "...For A Happy Decline" -



"...For A Happy Decline" è il titolo del debutto discografico dei toscani The Cyclops, licenziato da Woodworm e distribuito da Audioglobe. Il quartetto aretino dà vita ad otto canzoni che strizzano l'occhio al garage e alla new wave, ispirate dai Television e dalla penna di Tom Verlaine, e a far da cornice sembra essere proprio la New York dei Settanta, quella del punk rock primordiale. Sono canzoni che trasudano frustrazione, desolazione e una certa dose di nichilismo, con liriche e sonorità ossessive e taglienti. Amore e disillusione fanno il resto. Da "Obituary For Plastic Dummies" a "Rubbish Heart", si ha la sensazione di ascoltare un disco gradevole che offre brani stilisticamente impeccabili e alquanto radiofonici, grazie a scelte melodiche davvero azzeccate. Non spicca certo per originalità, considerando anche il filone post-punk/new wave abbracciato dalla band e già tracciato negli ultimi anni da Strokes, Interpol, Editors e via dicendo.
Ad ogni modo, questo primo lavoro dimostra la stoffa di una band che ama ciò che fa e si sente in tutte le tracce. C'è una passione piuttosto imponente nei suoni e nei testi, nell'enfasi compositiva, e se questa passione rimarrà forte negli anni, la band ne farà di strada.
Tra i brani migliori: "Rubbish Heart", "New York City", "Teon Out Of Ten" e "Obituary For Plastic Dummies".
"...For A Happy Decline" segna il convincente debutto di una band che ha energia da vendere e che, con un pizzico di personalità in più, può fare il salto di qualità già al prossimo disco.


TRACKLIST:
01 Obituary For Plastic Dummies
02 A Clockwise World
03 Trapped!
04 Too Late
05 Ten Out Of Ten
06 Mechanical Disease
07 New York City
08 Rubbish Heart

http://it.myspace.com/thecyclopsarezzo

lunedì 26 novembre 2012

CONFUSIONAL QUARTET - "S/T" -




Dopo trent'anni di silenzio, torna sulle scene una delle migliori formazioni del rock bolognese degli anni Ottanta, i Confusional Quartet, e lo fa con il nuovo album self-titled licenziato da Hell Yeah Recordings il 16 ottobre scorso. Le sperimentazioni tra new wave e no wave, mischiate al jazz-rock, sono come quelle di allora, undici per l'esattezza, ricercate e suonate stavolta con la maturità di chi allora era giovane, anarchico e fuori di testa. Trent'anni di assenza non hanno scalfito l'estro nè quell'originale confusione sonica cui c'avevano abituati. Sregolatezza, illogicità, ossessività come allora ma con un sound più marcato e compatto. Ci sono delle chicche come "Futurfunk", singolo apripista scritto e prodotto insieme a Bob Rifo (Bloody Beetroots), omaggio al movimento futurista che oggi come allora fa da ispirazione per la band, imprescindibilmente dal resto. Da evidenziare anche "Cani alla menta", "One nanosecond in Tunisia" e "Forza dell'abitudine", altri tre brani in cui la cult band bolognese conferma lo stato di grazia ritrovato dopo tanti anni. Definire incontenibili questi quattro musicisti è anche poco. Lucio Ardito (basso), Enrico Serotti (chitarra), Gianni Cuoghi (batteria) e Marco Bertoni (tastiere) amano la musica non convenzionale, fuori dagli schemi, e la suonano con innata perizia. Se si aggiunge anche il nome di Giulio "Ragno" Favero (Il Teatro Degli Orrori, One Dimensional Man) al missaggio, le garanzie della gran qualità di questo disco aumentano. Fate questo viaggio, fatevi guidare dai guizzi creativi e dal jamming senza tregua di quattro musicisti che hanno fatto storia e che oggi sono più vivi che mai, intenzionati come allora nel sorprenderci e lasciarci a bocca aperta. Consigliato! 



TRACKLIST:
01 Futurfunk
02 Kursaal
03 Cani alla menta
04 One nanosecond in Tunisia
05 Verme
06 Ritmo Speed
07 Forza dell'abitudine
08 Sensosan
09 Amaricante
10 Orazio
11 Newnewwave

domenica 18 novembre 2012

THE SICKLE - "Get Bigger Last Longer" -



Secondo disco per The Sickle, trio padovano che suona un punk'n'roll scaltro, ironico e cattivo e piazza in copertina un bel paio di tette e un Viagra. Nelle undici tracce di "Get Bigger Last Longer" (AF Management/ Black Nutria, 2012) c'è il punk rock dei '90, il power pop e il tipico college rock californiano. C'è a chi piace e a chi no, ma è pur vero che la band sa sfoderare buone canzoni, semplici ma orecchiabili, da consumarsi velocemente e senza troppe pretese. Il disco scorre bene, non presenta momenti di esitazione e contiene anche una chicca interessante, come il singolo "At A Time", tra i più riusciti. Nel videoclip del brano, incentrato sulla carriera automobilistica di Alex Zanardi, la band ospita il campione bolognese e ne vien fuori un mix commovente di musica e di immagini di repertorio. Il territorio musicale da cui prendono spunto i nostri è quello già tracciato da Blink 182, Green Day, Millencolin, Foo Fighters, Offspring, Danko Jones e così via, per cui l'originalità non è certo un punto forte del disco. Tuttavia la buona tecnica compositiva, le scelte melodiche e il gusto accattivante e tipicamente on the road delle tracce rappresentano una più che solida base su cui lavorare ancora meglio in futuro. Vanno evidenziate "C'mon", "Automatic Drive", "Clench Your Tie", ma quasi tutte le canzoni del disco potrebbero essere validi singoli radiofonici, specialmente all'estero. In Italia non c'è da sperarci, perchè questo genere di musica non fa più tendenza.
"Get Bigger Last Longer" è un buon disco che non entusiasma, ma si fa ascoltare volentieri e promette bene per il futuro di una band cazzuta quanto basta per calcare palchi importanti.



TRACKLIST:
01 Automatic drive
02 C’mon
03 At a time
04 Clench your tie
05 Wake me up break me down
06 Electricity
07 Confused
08 If I were humble
09 My own doom
10 An answer to every moment
11 Wake me up break me down (acoustic version)

http://www.thesickle.eu/

mercoledì 7 novembre 2012

HONEYBIRD & THE BIRDIES - "You Should Reproduce" -




Quando si parla di Honeybird & The Birdies, la prima parola che ti viene in mente è contaminazione. L'eccentrico trio italiano (composto da un' italo-americana, una siciliana e un piemontese) ama giocare con suoni, lingue e slang provenienti da tutto il mondo, ama mischiarli ad arte per poi farne un mosaico cosmopolita e very cool. Prodotto da Enrico Gabrielli (rinominato "oclarinobird" per l'occasione) e mixato da Tommaso Colliva, "You Should Reproduce" (Trovarobato, 2012) è il secondo album firmato da Monique Mizrahi, Paola Mirabella e Federico Camici, uscito il 24 ottobre e strutturato su dieci canzoni bizzarre e fuori dagli schemi, partorite a suon di charango, basso e batteria. World music, pop, folk, rap, rock, psichedelia e chi più ne ha più ne metta. Qualsiasi definizione di genere sarebbe un errore. Los Angeles, Catania e Torino sono soltanto le basi di una proposta artistica fresca ed innovativa che nella sua capacità suggestiva trova il proprio punto di forza. Queste canzoni hanno anche il pregio di rallegrare e divertire con una semplicità genuina e disarmante, come se a crearle fosse un'aria di festa (o di sbronza) infinita. Addentrarsi in questo disco è piacevole, è come compiere un viaggio nel sud del mondo e non solo, alla ricerca di emozioni nuove, tra città, spiagge e mari in cui danze popolari , musiche etniche e colori diversi creano un vortice di positività da cui è difficile venirne fuori.  "Quirky like birds and sweet like honey" è lo slogan di questo trio frizzante e sorridente, per cui seguitelo alla lettera se volete interessarvi del loro mondo e di questo disco. Fatevi travolgere!



TRACKLIST:
01 To The Earth's Core
02 Elastic Stares
03 East Village
04 Where D'ya Live Yo
05 Swimming Underwater
06 Canopy Dream
07 Eine Kalte Geschichte
08 Perejil
09 Cajaffari
10 You Should Reproduce

http://honeybird.net/
http://it.myspace.com/honeybirdhoneybird

venerdì 2 novembre 2012

LARRY YES & THE TANGLED MESS - "The Next Wave Of Omnigalactic Peace Warriors" -


Ascoltare un disco di Larry Yes è un piacere intenso e nuovo, addirittura inatteso se si tratta della prima volta. "The Next Wave Of Omnigalactic Peace Warriors", vinile 12" uscito lo scorso maggio per Fooltribe Concerti e Dischi (storica etichetta di Tiziano "Tizio" Sgarbi, in arte Bob Corn), segna il gradito ritorno dell'estroso songwriter di Portland (Oregon, USA), che sforna otto canzoni deliziose sospese tra la luce e il buio, tra il sole e la pioggia, ricche di sonorità e colori diversi che omaggiano il folk, il soul, il rock e il pop. "Psickyfolkyrock", direbbe il buon Larry. "Soul Shaker", direbbero i suoi fans. Fatto sta che questo disco sa di spiritualità e di amore cosmico, di vita e di entusiasmo (basterebbero i cori fanciulleschi dell'opening "Animals"o le atmosfere spensierate di "Loves Come A Callin" e "Go With Light", o ancora i fiati di "You're Like Gold") e, seppur non manchino tratti apparentemente malinconici (vedi il western a tinte nere di "Brothers" o la morbida sensualità della finale "Thank You"), tutte le canzoni sembrano attraversate da un senso di rinascita. Un disco solare e seducente, potremmo dire, alla ricerca di amore, verità e bellezza. La bellezza, appunto. Larry ci consegna la bellezza delle sue canzoni, canzoni come semi piantanti nel terreno a mani nude, e lo fa alla maniera di uno stralunato menestrello bucolico, poeta singolare e dal grande senso dell'umorismo. Semina semi buoni, il nostro Larry, per far bene alla terra e a tutti coloro che si affacciano nella sua vita come nelle sue emozioni. Larry fonde suoni e parole come fossero acqua e vento, e l'amore sembra essere la sola risposta a tutte le domande. Complimenti a Larry Yes & The Tangled Mess, ma anche a quel "Tizio" che non sbaglia mai un colpo. Chapeau!



Tracklist:
01 Animals
02 Loves Come A Callin
03 Go With Light
04 You're Like Gold
05 Brothers
06 I Want Truth
07 Baby Look #2
08 Thank You

http://larryyes.bandcamp.com/

martedì 30 ottobre 2012

CESARE CARUGI - Here's To The Road -



Il rock è vita, è passione, e Cesare Carugi lo sa bene. Classe 1978, il songwriter livornese imbraccia la chitarra a sedici anni, innamorato di Bruce Springsteen, Johnny Cash, Bob Dylan, Jackson Browne, Tom Petty e Neil Young, che insieme ad altri hanno fatto e fanno tuttora il suo principale background. Le prime cover e i concerti nei piccoli club lo conducono al primo ep "Open 24 Hrs", ma sono i suoi viaggi negli States ad offrirgli la maggiore ispirazione, quella per il suo primo full-lenght "Here's To The Road" (Roots Music Club, 2011). Ne vien fuori un disco che spazia dal rock al country, dal folk al bues, fino al soul, e nelle sue undici tracce rivela un songwriting maturo ed elegante, figlio dell'enorme passione del nostro per il rock d'oltreoceano, ma anche per quello d'oltremanica (vedi gli echi dei Clash in "Goodbye Graceland") e per un certo cantautorato della nicchia italiana (vedi Andrea Parodi, Massimiliano Larocca). Non è un caso che tra le aperture e le collaborazioni di Carugi spuntino nomi quali Willie Nile, Dirk Hamilton, Matthew Ryan e Jesse Malin, tra gli altri. Anche in questo disco non si fa mancare nulla, tantomeno la collaborazione con Michael McDermott ("Dakota Lights & The Man Who Shot John Lennon), leggendario cantautore di Chicago, e con altri amici musicisti italiani (vedi Riccardo Maffoni alla voce nella springstiana "32 Springs", Fulvio A.T.Renzi e Giulia Millanta al violino e alle voci  nella splendida ballata"Caroline", o Daniela Tenca e Mike Ballini nel southern rock di "Every Rain Comes To Wash It All Clean"). Al centro del disco ci sono il viaggio, il tempo e il senso di libertà, narrati con classe e soprattutto con un pathos per niente svenevole.
Considerando la folta schiera di influenze, sarebbe facile dedurre che sia un disco di imitazioni, ma non lo è affatto. Carugi ha stile, personalità, fiuto per le belle canzoni ed una spiccata bravura in fase di composizione e di arrangiamenti. Il songwriter toscano realizza un album onesto, piacevole, genunino e di gran qualità, diviso equamente tra ballads acustiche e puro rock'n'roll, e il ritratto che ne esce è quello di un autore tenace e sognatore, con l'America nel cuore e le sue infinite highways sotto i piedi. Consigliato!


Tracklist:
01 Too Late To Leave Montgomery
02 London Rain
03 Blue Dress
04 Goodbye Graceland
05 Caroline
06 Dakota Lights & The Man Who Shot John Lennon
07 There Ain't Nothin' Wrong With Goin' Nowhere
08 Death And Taxes
09 32 Springs
10 Every Rain Comes To Wash It All Clean
11 Cumberland

http://www.cesarecarugi.com/

venerdì 26 ottobre 2012

ELETTROFANDANGO - Achab -



"Achab" è il titolo del nuovo ep del combo veneto Elettrofandango, licenziato dall'etichetta Blinde Proteus. Achab come uno dei sovrani più crudeli del Regno d'Israele, le cui vicende sono narrate biblicamente nel Libro dei Re. Achab come il terribile capitano del veliero Pequod ossessionato dalla balena bianca Moby Dick, creato dalla penna di Herman Melville. Achab come un disco di canzoni in puro stile alternative, divise tra post-punk, old-grunge, accenni electro-blues e hardcore. Tomahawk, The Jesus Lizard, Melvins, Helmet, primi Marlene Kuntz e Bachi Da Pietra fanno il background stilistico tutto anni novanta della band per questo lavoro decisamente interessante, dotato di groove e privo di orpelli inutili. Sette tracce che spremono astio, disillusioni, ostacoli e barbarie dell'esistenza umana, ricavandone suoni metallici e imponenti, voci distorte e ritmi vorticosi e irregolari. Un viaggio per un mare in tempesta ("Vertigo"), tra onde violente e naufragi ("Nessuno"), e una lunga discesa negli inferi marini senza vie di fuga ("Relictual"). Testi impregnati di enfasi letteraria e teatralità, mattanze sonore, scenari spettrali, ebbrezza e sobrietà. A detta loro, gli Elettrofandango svolgono la più genuina funzione dell'arte, quella di essere catartici. Se rimarrete sconvolti dal mare in burrasca, state certi che troverete poi la catarsi.
"Achab" è un disco trascinante e realizzato in modo eccelso, sicuramente da non perdere. Se fosse uscito altrove, sarebbe già un piccolo cult per musicofili.


Tracklist:
01 Antro di Achab
02 Achab
03 Nessuno
04 Denti
05 Polare
06 Relictual
07 Vertigo

http://www.elettrofandango.com/
http://www.myspace.com/elettrofandango
http://www.facebook.com/pages/ELETTROFANDANGO/48459712260

giovedì 25 ottobre 2012

IL MANISCALCO MALDESTRO - Ogni Cosa Al Suo Posto -




"Così maldestro mi aggiro tra gli uomini che rischio di apparire sospetto", diceva lo scrittore Gesualdo Bufalino. Quale migliore citazione per introdursi nell'universo de Il Maniscalco Maldestro, eccentrica band toscana giunta al suo terzo disco, intitolato "Ogni Cosa Al Suo Posto" e licenziato da Maninalto! Records. Quindici canzoni strampalate che mischiano generi e stili, sfoderando funky, western, rock, crossover, elettronica, punk e pop, frullati insieme con pazzoide maestria. Roba stravagante, roba maldestra, roba sospetta. Il vero leitmotiv del disco è la follia. Non una follia qualunque, ma la follia di una band che definire eccentrica è anche poco. Con i primi ascolti rischi di non decifrare l'eteorgeneità del disco nè i malintenti della band, perchè di malintenti si tratta. Con più ascolti capisci tutto e ti rendi conto che Il Maniscalco Maldestro fa sul serio senza prendersi sul serio, inventandosi uno stile tra gli stili, con un groove a suo modo originale, perfetto per l'occasione. Ci sono rimandi ai Prodigy ("Questa Sera","Ogni Cosa Al Suo Posto"), RATM o anche Limp Bizkit ("Urla Urla") e all'underground italiano degli anni novanta ("La Stoffa Del Campione", "Colpi Bassi"). Rimandi, appunto, ma riempiti con giuste dosi di personalità. I testi scorrono indomiti tra stagioni che cambiano, precarietà lavorative e sociali, rabbia e apatia, e ben si sposano con le musiche bizzarre e i cambi di tempo e ritmo.
La band non si fa mancare niente, neanche un reading nell'ultima traccia "Il Mondo Diviso", realizzato in maniera esemplare. Altro che accozzaglia di stili diversi. In questo disco c'è una cura maniacale per ogni singolo brano ed un lavoro lungo e travagliato ha condotto ad un risultato finale davvero convincente. Ne vanno fieri, questi strambi personaggi, e non si può dar loro torto. Tra gli ospiti del disco Alessandro "Finaz" Finazzo (Bandabardò) e Gianluca Bartolo (Il Pan Del Diavolo). E' un disco che ha bisogno di più ascolti, forse incomprensibile ai più, ma non si può non apprezzarne l'estro.
L'alternative rock italico potrebbe aver trovato una spina nel fianco per tutte quelle band standardizzate e senza identità.


Tracklist:
01 Ingresso
02 Tutto muore
03 Urla urla
04 Esco di meno
05 Accendo la TV
06 Un passo avanti
07 Amore sposami
08 Il mondo diviso (strumentale)
09 Ogni cosa al suo posto
10 Questa sera
11 La stoffa del campione
12 Colpi bassi
13 Vento caldo
14 Uscita
15 Il mondo diviso

http://www.myspace.com/ilmaniscalcomaldestro
http://www.ilmaniscalcomaldestro.com/

mercoledì 24 ottobre 2012

JUNE MILLER - I Couldn't Be With You Even If I Wanted-



Licenziato da Ouzel Records /Upupa Produzioni e mixato dal guru del post-rock Chris Crisci (Appleseed Cast), "I Couldn't Be Without You Even If I Wanted" è il debutto discografico dei June Miller, quintetto ligure che fa del post-rock a tinte emo-shoegaze il suo biglietto da visita. Il disco vede la partecipazione di Giorgio Borgatti (Three In One Gentleman Suite) e di Simona Motta ai violoncelli ed è un viaggio emozionale senza bussola e senza meta, nelle suggestioni del tempo sospeso e del rumorismo più evocativo. Nove tracce per perdersi in una selva sonora in cui collidono suoni ed umori d'ogni tipo, per farsi impressionare e travolgere dal continuo susseguirsi di brividi che salgono e scendono, in balia di gioie e dolori, melodie e sentimenti. Da "Finale" a "The Firefly", passando per i tre capitoli di "Penrose Stairs", il disco denota la bravura tecnica e compositiva della band e la sua capacità di avvolgere completamente l'ascoltatore nelle proprie ambientazioni sonore. Non ci si annoia, questo è certo.
Merita un appunto il formato cartonato del disco, con la foto della cover realizzata da David Lenaz e la grafica curata da Jacopo "Legno" Lietti (Fine Before You Came).
Un viaggio epico ed immaginifico, da compiere di notte ad alto volume. Se siete dediti a divagazioni oniriche, intrecci strumentali, esplosioni sonore e lunghe suite emozionali, questo disco fa proprio al caso vostro.


Tracklist:
01 Finale
02 Zen Gain
03 Penrose Stairs (part I)
04 Penrose Stairs (part II)
05 Penrose Stairs (part III)
06 Cold Air
07 Howard
08 Distances
09 The Firefly

http://www.myspace.com/junemillerband
http://www.youtube.com/watch?v=QPB8oDPEB1I




martedì 23 ottobre 2012

EVA MON AMOUR - "Lo Specchio E L'Aspirina" -



Si dice che il terzo disco sia quello della maturità e se si parla degli Eva Mon Amour c'è da crederci sul serio. "Lo Specchio E L'Aspirina" (AlaBianca/Warner/29 Records), terzo album in studio della band di Velletri uscito il 16 ottobre, è un'altra prova dell'ottimo stato di salute di questi ragazzi in continuo movimento. Ottime canzoni, concerti a go-go e uno spiccato talento hanno fatto sì che la band di Colandrea e soci si ritagliasse un posto importante nel panorama indipendente made in Italy. Ora sono giunti al terzo disco e la loro linfa creativa è più forte di prima. La ricetta folk-rock-blues funziona sempre, i testi sono più intimi e taglienti, ma conservano l'ironia dissacrante che li ha fatti apprezzare nel corso degli anni. Ad aprire il disco è il trascinante singolo "Si stava meglio prima", brano azzeccatissimo realizzato con la prelibata collaborazione di Rodrigo D'Erasmo al violino, presente anche in "Ti chiederò domani". Proseguendo nell'ascolto, ci si rende conto di quanto scorra piacevolmente l'intero disco. Brani come "Ci piace", "Pensare fa male alla pelle", "Sei dove guardi", "Nascondigli per i cani", orecchiabili e perfetti, rappresentano al meglio i temi dell'identità, della precarietà esistenziale, dell'urgente bisogno interiore di autenticità e di verità. E' un disco dall'approccio più cantautorale, che sbeffeggia senza sconti l'italiano medio, gli stereotipi e le mediocrità della società di oggi, e lo fa con con testi provocatori che sembrano istantanee dei nostri usi e costumi. Dieci canzoni che ricercano punti fermi e stabilità come salvezza dalla precarietà culturale e sociale in cui versiamo, e ad ascoltarle ci si rende conto di quanto siamo spersonalizzati, ibridi e sempre più infelici, più attenti all'apparenza che all'essere, più ancorati al passato che al presente o al futuro. Gli Eva Mon Amour realizzano un ottimo disco, denso, gradevole e di grande attualità, costruito su un tappeto sonoro ad hoc e sull'intensità di una poetica fortemente identitaria, ironica ed amara. Degno di nota e vivamente consigliato!


Tracklist:
01 Si stava meglio prima
02 Ci piace
03 Uno qualcuno
04 Pensare fa male alla pelle
05 Sei dove guardi
06 Parliamo d'altro
07 Nascondigli per i cani
08 Lo specchio e l'aspirina
09 Ti chiederò domani
10 Tutta la verità sulla verità

http://www.evamonamour.com/

martedì 9 ottobre 2012

BOXEUR THE COEUR - "November Uniform" -


Dietro il moniker Boxeur The Coeur si cela Paolo Iocca, polistrumentista e compositore conosciuto e stimato nell'underground italiano grazie a progetti come Franklin Delano e Blake/e/e/e, oltre alla collaborazione costante con gli ...A Toys Orchestra. "November Uniform" (La Famosa Etichetta Trovarobato, 2012), prima prova solista, è un disco dal respiro internazionale che unisce varie influenze come l'elettronica minimal, synth pop, il kraut rock, la psichedelia folk o la musica etnica. Se ad ispirare quest'opera sono Brian Eno, Kraftwerk, Animal Collective ed Arcade Fire su tutti, a darle sostanza è il genio di un autore che della propria personalità ha fatto un must nell'indie italiano. Passato, presente e futuro si incontrano e si scontrano in dieci tracce di autentica bellezza, sensuali e suggestive nel dar vita ad un esuberante ed immaginifico caos sonoro. Istinto, emotività ed un pizzico di inconscio perfezionano e completano quest'interessante atto primo dell'estro creativo e visionario di Iocca.
Prodotto dal newyorkese Shannon Fields e mixato dall'engineer Dan J.Goodwin, "November Uniform" è sicuramente uno dei migliori dischi italiani del 2012, grazie anche a perle come "Our Glowing Days", "Stormily Reassuring", "Immortal Bliss" e "A Minimal Anthem".
Se siete alla ricerca di qualcosa che possa estraniarvi totalmente da tutto il resto, non lasciatevi sfuggire questa babilonia di vortici sonori, perchè fa proprio al caso vostro. Un disco eclettico, da ascoltare tutto d'un fiato!


Tracklist:
01 Forewords
02 Our Glowing Days
03 Essay On Holography
04 The Secret Abilities
05 Low Tide Lost At Sea
06 Stormily Reassuring
07 Dusk Jockey
08 Immortal Bliss
09 A Minimal Anthem
10 An Angel Was Seen On The Crime Scene

http://www.boxeurthecoeur.com/
http://www.facebook.com/boxeurthecoeur

lunedì 8 ottobre 2012

SOYUZ - "Back To The City" -


Se il secondo album è sempre il più difficile, i Soyuz superano la prova a pieni voti. "Back To The City" (Black Nutria, 2012)  è la conferma dello stato di grazia in cui riversa il power trio vicentino che già al suo esordio meritava le dovute attenzioni. Ora la band ha una marcia in più e realizza dodici tracce d'impatto, fruibili nell'ascolto e taglienti nei testi, in cui a farla da padrone è come sempre l'alternative rock, sebbene in veste più ricercata ed eterogenea, con soluzioni più melodiche. Più maturo e meno accattivante del precedente "Everybody Loves You" (Black Nutria, 2010) , il nuovo album si incentra sull'inquietudine urbana e sul continuo desiderio di fuga che sovente ci assillano e non manca di sprigionare un'energia immediata grazie a ritmi e ritornelli a dir poco contagiosi. E' un disco degno di considerazione e segna l'evoluzione della promettente band vicentina che, in dodici tracce, riassume il proprio recente background musicale (Kings Of Leon, Tom Petty & The Heartbreakers, Death Cab For Cutie)  tra chitarre distorte, velocità incalzanti e suggestive ballads. La produzione di David Lenci e il mastering di Richard Dodd hanno fatto il resto. "Back To The City" soddisfa le aspettative e segna la crescita musicale e stilistica di una delle più sottovalutate e promettenti rock band italiane.  

Tracklist:
01 Left Unsaid
02 Back To The City
03 Everything Is Clear
04 Becoming
05 Blind
06 I'll Be Back
07 When I Look At You
08 Dead Cars And Broken Hearts
09 Perfect Day
10 True Show, Fake Reality!
11 (Here Comes) The Rain
12 Calling

http://thesoyuz.com/


giovedì 4 ottobre 2012

MODOTTI - "Migranti" -



Non siamo nè a Chicago nè a Washington, eppure gli italianissimi Modotti sembrano provenire proprio da lì, dalle città che hanno dato i natali a Shellac e Fugazi. "Migranti", primo full-lenght del power trio ferrarese dopo il convincente ep "Le Sens Du Combat" (2009), è una devastante centrifuga di lo-fi noise, post-hardcore e math-rock all'ennesima potenza. Ritmi vorticosi, chitarre distorte e taglienti, rumorismi diabolici e testi impegnati per una band che col proprio monicker omaggia la l'attrice e fotografa friuliana Tina Modotti, scomparsa nel 1942. "Migranti" esce per Upupa Produzioni/Fooltribe Concerti E Dischi ed è un lavoro maturo e profondo che, nonostante le chiare influenze già citate, presenta una band dall'identità già ben definita. Otto tracce che sviscerano ossessioni, incomprensioni ed urgenze emotive tra spasmi e narrazioni ora declamate ora cantate. Prodotto e registrato da Giorgio Bogatti (Three In One Gentleman Suite), "Migranti" racchiude anche omaggi alla letteratura contemporanea e a talenti come Raymond Carver e Tess Gallagher, nei rispettivi brani "Ray" e "T(e)ss", oltre che un forte richiamo alla penna di Emidio Clementi (Massimo Volume) nella penultima track "Marcello". In evidenza anche la strumentale "J.Curcas", altra chicca di un disco che si fa ascoltare con piacere dall'inizio alla fine. Procuratevelo!



Tracklist:
01 Stazione Termini
02 Ray
03 T(e)ss
04 Glossolalia
05 J. Curcas
06 Boyle
07 Marcello
08 Migranti

http://www.myspace.com/modottimodotti

martedì 25 settembre 2012

FAST ANIMALS & SLOW KIDS - "Cavalli" -


Uscito nel novembre 2011 per conto dalla IceForEveryone Records, e prodotto e registrato rispettivamente da due guru come Andrea Appino (Zen Circus) e Giulio "Ragno" Favero ( Il Teatro degli Orrori), "Cavalli" è l'esordio discografico dei Fast Animals & Slow Kids, giovanissimi rockers perugini che stanno prendendo sempre più piede nel panorama indie italiano. "Cavalli" è un concentrato di punk, stoner rock e ritornelli pop legati tra loro da un'energia e un entusiasmo a dir poco strabordanti. Saranno anche giovani le canzoni, ma la rabbia e l'ironia che contraddistinguono la mezz'ora del disco rappresentano punti di notevole gradevolezza. Undici brani freschi, graffianti e sfacciati, urlati o declamati a seconda degli umori, e a farla da padrone è un sarcasmo intelligente e feroce che stronca la nostra società con l'inerzia e la sfiducia che la caraterizzano in questi anni di crisi. Se "la banalità di un testo d'amore è paragonabile solo alla banalità di un testo politico", potete immaginare cos'altro ci sia da leggere  in queste canzoni che innescano una bomba ad orologeria pronta ad esplodere nelle orecchie di chi ascolta. In evidenza: "Nervi", "Gusto", "Lei", "Copernico" e "Mangio".
Se vi piacciono gli Zen Circus in primis, i FASK fanno proprio al caso vostro. Scommettere su di loro è doveroso, tenerli d'occhio pure.



Tracklist:
01 Nervi
02 Cioccolatino
03 Gusto
04 Lei
05 Copernico
06 Pontefice
07 Collina
08 Li
09 Mangio
10 Organi
11 Guerra

http://www.myspace.com/fastanimalsandslowkids

venerdì 14 settembre 2012

TONY LA MUERTE - "DimonioColombo" -


Deliri, nevrosi e rock'n'roll made in USA. Si potrebbe così sintetizzare "DimonioColombo" (Black Nutria Label, 2011), debut album di Luca Toniolo, in arte Tony La Muerte, onemanband della bassa padana e vero crazy horse innamorato del punk hc, del noise, del blues e del boogie rock. In poco più di mezz'ora, l'eccentrico musicista sviscera quindici brani a colpi di grancassa, rullante a pedale, urla, chitarra resofonica e slide selvaggi per un one-man-show atipico e completamente folle. Un personaggio unico nel suo genere che sa essere ironico, tagliente e ossessivo al contempo, senza mezze misure. Non risparmia niente e nessuno, e spara a zero anche sul colombo, nell'omonima track, definendolo  "piccione malato del mondo, uccello terribile immondo". A vederlo sembra un tipico rockabilly dei fifties trapiantato negli anni zero, ma a sentirlo incarna l'incontro-scontro tra il blues del delta e il punk, in una veste grezza e minimal ma di grande calibro. Tony La Muerte è acido e sgarbato, non insegue logiche di mercato nè consensi di massa. Fa quel che gli piace e lo fa bene, nella maniera più naturale che ci sia. Ascoltare questo disco è come ricevere un pugno in faccia da un bluesman per definizione, ma non per natura, a cui piace dar fastidio alla gente scettica. Ama le sfide, La Muerte. Ama divertirsi, immaginarsi nel Mississippi o nel Tennessee, ma soprattutto ama la sua libertà. "DimonioColombo" è un concentrato di energia, sarcasmo e volume, in puro underground style, partorito da un artista che se fosse un aggeggio domestico vorrebbe essere un rasoio elettrico. E allora: Tum Tum Tum! Vivamente consigliato!



Tracklist:
01 intro
02 scontroso franco
03 vecchio bastardo
04 clap, bastardo, clap
05 elettrico
06 tramontana
07 il diavolo
08 john
09 don john
10 verso la catastrofe
11 colombo
12 il dobrobatterista
13 un giro al porto
14 ho finito il sudoku

giovedì 13 settembre 2012

MAJIRELLE - "Music For Roos" -





La Fooltribe Concerti E Dischi, si sa, è una miniera inesauribile di talenti musicali e fa centro anche stavolta con una cantautrice giovane e dalla voce disarmante. Si chiama Valentina, ma per tutti è Majirelle, è italiana e vive a Rotterdam e ha registrato il suo primo disco "Music For Roos" (maggio 2012) in appena due giorni, tra Italia e Olanda. Dieci anni di attesa per un esordio discografico che lascia una nuova impronta poetica, quella di una ragazza che, armata di voce e chitarra, sa rapirti e portarti con sè nei suoi tormenti, nelle sue gioie, nella sua calma, nella sua confusione. Majirelle racconta di quanto sia differente la sua generazione da quella precedente e dello stato di precarietà e di incertezza in cui oggi versano le ragazze tra i 24 e i 30 anni, senza prospettive di matrimonio o famiglia, le stesse che la cantautrice ha incontrato sulla sua strada e che l'hanno ispirata per la composizione di "Music For Roos". Ogni canzone sembra appartenere ad una ragazza diversa, pur attingendo a uno stato d'animo, talvolta angoscioso, che è comune e diffuso negli ultimi anni e questo è uno degli aspetti più interessanti. Il filo conduttore del disco sembra essere l'assenza di equilibrio, causata dal caos e dall'imprevedibilità dei nostri tempi. Majirelle compie un viaggio alla ricerca di sè e in questo disco brilla di luce propria con poche note di chitarra ed una voce delicatissima.
Non stupisce che il suo mentore sia uno come Tiziano "Tizio" Sgarbi (in arte Bob Corn), scopritore di talenti e talento eccezionale a sua volta. Majirelle sa esser dolce e sporca, sospesa e struggente, e lo fa alla maniera folk, con una genuinità a dir poco squisita, in bilico tra storie reali e atmosfere trasognate. E' un disco che consiglio vivamente, senza ma e senza se. Sono canzoni che seducono, conquistano e lasciano senza fiato.
In evidenza "Trains" e "Japanese Tree", anche se in questo disco ci trovi solo perle preziose.


Tracklist:
01 Japanese Tree
02 Call Me
03 Probs
04 Trains
05 Silver Dagger
06 Deaf And Blind
07 Liquid Fire

lunedì 10 settembre 2012

ALESSANDRO FIORI - "Questo dolce museo"



Dopo il convincente esordio solista "Attento A Me Stesso" (2010), Alessandro Fiori torna con un nuovo album intitolato "Questo Dolce Museo" (Urtovox/A Buzz Supreme), in uscita il prossimo 17 settembre. L'ex leader dei Mariposa continua a sorprendere per la singolarità delle proprie canzoni, delicate, genuine, irresistibili, e viene facile lasciarsi contagiare dalle sue storie e dal suo linguaggio a dir poco psichedelico. Una voce fuori dal coro, se vogliamo, fuori da un panorama cantautorale in continua espansione e troppo spesso povero di veri talenti. Fiori è un poeta, un menestrello moderno che fa dell'intelligenza e della visionarietà i suoi punti di forza e questa seconda prova solista ce lo conferma. Dedicato a Sandro Neri, suo amico aretino morto di alcool nel 2010, l'album si compone di undici canzoni ispirate che scrutano e attraversano la vita quotidiana in maniera riflessiva e spensierata, giocosa e malinconica, riuscendo a divertire e a commuovere con uguale intensità. Folk, elettronica e synth pop costituiscono il tappeto sonoro ideale per queste storie surreali e pregne di sentimento. Tanti gli strumenti suonati, dal vibrafono alla marimba, dagli archi ai violini, e ne vien fuori un caledoscopio di canzoni ottimamente arrangiate ed orchestrate da Fiori e i suoi compagni di viaggio, versatili quanto basta per farci apprezzare questo disco in modo schietto e passionale. Una seconda prova che conferma l'immenso talento di Fiori, promosso anche stavolta a pieni voti.

Tracklist:
01 Scusami
02 Giornata d'inverno
03 Ti annunci piangendo
04 Coprimi
05 Il vento
06 Il gusto di dormire in diagonale
07 Mi hai amato soltanto
08 Bambina
09 Via da industria
10 Sandro Neri
11 Tigre in strada

http://www.alessandrofiori.net/ 

mercoledì 29 agosto 2012

Davide Tosches - "Il lento disgelo" -


Uscito a maggio 2012 per Controrecords e New Model Label, "Il Lento Disgelo" è il terzo lavoro discografico del cantautore piemontese Davide Tosches e ci regala nove tracce di autentica bellezza che raccontano il "lento disgelo" collettivo e individuale, della società come dell'uomo singolo. Un disco che l'autore dedica al padre "nonostante tutto", citandolo nel brano "Patriota", intenso e pungente per la verità delle sue parole, per l'onestà di critica compiuta sulla società e le sue imbarazzanti brutture e contraddizioni. Tosches è un poeta, uno che con le parole ci sa fare, e riesce ad unire violenza e raffinatezza, immediatezza e riflessione. Tosches è l'uomo solitario, unico nella sua essenza, che si misura con la natura e tutto ciò che la distrugge, con la rabbia e con i ricordi, compiendo un viaggio dentro di sè, per scoprirsi e conoscersi meglio, senza etichette nè regole nè convenzioni. L'uomo messo a nudo, dunque, l'uomo che tende alla propria unicità d'essere, ottenibile soltanto attraverso l'autenticità di pensiero e di spirito. Tosches guarda anche al passato, alla nostra primordialità di individui, costante fonte di ispirazione per l'uomo che vive il cambiamento di quel che lo circonda. Le sue parole sanno anche celebrare la vita, la "Terra", la sete di conoscenza e riscoprono un romanticismo che un pò tutti abbiamo perso. E' un disco intenso, onirico e coinvolgente, di base folk rock ma con aperture anche al jazzy, che coinvolge nella sua stesura molti ospiti tra cui Dan Solo (ex bassista dei Marlene Kuntz) e Andrea Ruggiero (violinista di Operaja Criminale) e riesce ad offrire all'ascoltatore quella suggestione che rapisce fin dal primo ascolto. Se copertina e packaging (curati dallo stesso Tosches) incuriosiscono alquanto, il contenuto del disco non delude certo le aspettative. Meraviglia!

Tracklist:
01. Terra
02. Ali
03. 22:47
04. Dove andiamo
05. Il lento disgelo
06. Poco alla volta
07. Patriota
08. Ogni uomo
09. Scintille

http://www.davidetosches.com/

 

 


 

venerdì 3 agosto 2012

Il a fait BOUM! - "Happy Difficult Times" EP -



Ad ispirare Il a fait BOUM! è il cineasta francese Francois Truffaut con la sua pellicola "L'argent de poche" (Gli anni in tasca), del 1976, da cui la giovane band bolognese ha tratto il proprio nome. "Happy Difficult Times" (2012) è il titolo del loro esordio, un ep autoprodotto composto da 7 tracce che abbracciano il folk alla maniera indie rock moderna, con una buona dose di melodie e sfumature pop che non guasta.
Un disco piacevole che dimostra buone potenzialità compositive e una certa orecchiabilità di base, ma purtroppo pecca nella qualità delle registrazioni e nell'identità di gruppo ancora poco definita. Le influenze di Wilco, Yo La Tengo o Neil Young sono troppo evidenti e questo dettaglio può rappresentare un limite per una band che, pur essendo al primo lavoro, ha già le carte in regola per far parlare di sè negli anni a venire. Meritano rilievo "Tears From The Sky" e "Black Sheep Bar", forse i brani più riusciti di un lavoro che, con una produzione migliore e più attenta, avrebbe avuto certamente più spessore. Le premesse per far bene anche in futuro ci sono, non resta che attendere.

Line up: Domenico (voce,chitarra), Andrea (chitarra,voce), Marco (basso,cori), Tommaso (batteria,cori), Giacomo (pianoforte,cori)

Tracklist:
01 Naked Trees
02 Psychowhisper
03 Tears From The Sky
04 After Lunchtime
05 Black Sheep Bar
06 I Can't Talk
07 I Should Stand Up

http://www.myspace.com/ilafaitboum
http://soundcloud.com/il-a-fait-boum

mercoledì 1 agosto 2012

Valter Monteleone - "HillPark"



Primo disco solista per Valter Monteleone, talentuoso e versatile polistrumentista d'origine toscana ma pugliese d'adozione. Licenziato dalla label H-Demia Classic Recording e concepito con la collaborazione del sound engineer Luca Scornavacca,  "HillPark" è un diario di viaggio tra Toscana, Puglia, Inghilterra e Brasile, un mosaico di impressioni  narrate a suon di jazz, rock, swing e bossanova. Sei tracce come sei stili diversi, sei tasselli distinti ma tenuti insieme da un unico comune denominatore: l'emozione. E in questo disco di pathos ce n'è tanto. Romanticismo, nostalgia, spensieratezza, riflessività ed irruenza. Monteleone racconta i suoi sogni e le sue memorie in un modo elegante, delicato e del tutto personale. Dall'iniziale "Bossando" alla finale "Jumpinjazz", egli sperimenta e reinventa il proprio stile, offrendoci un album ispirato, affascinante e denso di poesia. Lasciarsi sedurre ed accompagnare dalle musiche di questo disco diventa quasi doveroso.

Tracklist:
01 Bossando
02 Castle
03 HillPark
04 Gardens
05 Senliss106
06 Jumpinjazz

http://www.myspace.com/valtermonteleone

domenica 26 febbraio 2012

Guy Littell: continua il tour di "Later"



Continua l'intensa attività live di Guy Littell.
Dallo scorso luglio, il songwriter partenopeo è in tour con il suo ultimo lavoro in studio "Later"(2011), prodotto da Ferdinando Farro ed annoverato dalla critica di settore come una tra le più interessanti autoproduzioni del 2011. L'album, infatti, è stato inserito nelle Top Five Albums 2011 di importanti testate musicali come RockLine e FreakOut.
"Later tour 2011/2012":

02.07.2011 -Bar Jolly (Puglietta,SA)
02.08.2011 -Disorder Beer Fest (Eboli,SA)
09.08.2011 -Extraordinario Festival (Castel Lagopesole,PZ)
15.09.2011 -Equobar (San Sebastiano al Vesuviio,NA)
30.09.2011 -Two Towers One Party (Torre del Greco,NA)
15.10.2011 -Cabala (Nola,NA)
17.10.2011 -Capri Jazz Bar (Battipaglia,SA)
21.10.2011 -Ferro Tre (Scafati,SA)
03.11.2011 -Mamamù + STEVE WYNN (Napoli)
11.11.2011 -Ginetti Pub (Eboli,SA)
12.11.2011 -Mr Rolly's (Vitulazio,CE)
10.01.2012 -Marianiello Jazz Cafè (Piano di Sorrento,NA)
21.01.2012 -Luna Bar  (Agropoli,SA)
27.01.2012 -El Gringo (Sant'Agata sui Due Golfi,NA)
16.02.2012 -Rifrullo (Eboli,SA)
17.02.2012 -Bar Miù (Montoro Inferiore,AV)
18.02.2012 -Jarmusch + MAN ON WIRE (Caserta)
01.03.2012 -Life Bar (Giffoni Valle Piana,SA)
15.03.2012 -Aleph (Roma)
16.03.2012 -Keydrum (Sarno,SA)
18.03.2012 -Arci Calypso (Sava,TA)  -ANNULLATA-
24.03.2012 -Ego (Battipaglia,SA)
07.04.2012 -Zammù (Bologna)  -ANNULLATA-
13.04.2012 -Circolo Hemingway (Latina)
14.04.2012 -Cantina Mediterraneo (Frosinone)
21.04.2012 -Dada Caffè Letterario (Terlizzi,BA)
29.04.2012 -Affuoco + NORDGARDEN (San Giorgio del Sannio,BN)
04.05.2012 -Rapa Nui /Living Room (Messina)
06.05.2012 -Osteria Enoteca Marius (Barcellona Pozzo di Gotto,ME)
12.05.2012 -Circolo Revers (Sarnano,MC)
18.05.2012 -Dada (Saviano,NA)
20.05.2012 -Godot (Avellino)
25.06.2012 -Roma Fringe Festival (Roma)
11.07.2012 -Forte Fanfulla (Roma)
18.07.2012 -Feltrinelli Point/La Distilleria (Pomigliano d'Arco,NA)
19.07.2012 -Contestaccio (Roma)
22.07.2012 -Campania In Festa (Portici,NA)