martedì 30 novembre 2010

GLITTERBALL -"Glitterball"-



I Glitterball sono un trio di Pescara formatosi nel 2007 e  fresco di contratto con la Seahorse Recording che licenzierà il suo secondo album nel gennaio 2011, distribuito da Audioglobe. In sua attesa, vale la pena spendere alcune righe sul loro omonimo debutto del 2009, una prima dichiarazione d'intenti davvero notevole. Rock e psichedelia vestiti di britpop, new wave e noise newyorkese per 9 tracce gustabili in fretta e senza indigestioni. Giovanni Lanese (voce,chitarra), Barbara Sica (basso, loops) e Simone Antonini (batteria) partoriscono canzoni di facile consumo ma contraddistinte da una particolare propensione alla melodia e al groove più sfacciato e disincantato. Questi musicisti non sbagliano nulla, nonostanti si tratti di autoproduzione. Le chitarre funzionano alla grande, la batteria ci mette il suo senza scomporsi, il basso dà corpo e quando deve si intrufola intelligentemente e anche la voce è una valida ragione per lasciarsi trasportare dal disco. Si avvertono influenze di band come Kula Shaker, Oasis, Joy Division o Sonic Youth, ma c'è anche un'imponente personalità frutto di tecnica, passione e tanto sbattimento in sala prove. I testi in inglese fanno poi il resto. C'è  possenza di suono e atmosfere più mistiche e oniriche a farle da contraltare nelle loro fascinose divagazioni sonore. Fin da "The gentle sound of light" è chiaro che si ha a che fare con una band abbastanza matura da pensare in grande il proprio futuro. Se proprio bisogna fare una scelta dei brani migliori, si consigliano "I've lost my gravity", "New York time", "If" e la finale "Lyza" (è poco defnirila radiofonica). Un esordio eccellente!

Tracklist:
1. The gentle sound of light
2. AB
3. I've lost my gravity
4. New York time
5. I can't wait
6. Fairy floss
7. If
8. Timetravel_0
9. Lyza

Manè -"Cromo Inverso"-



"Cromo Inverso" è il primo album ufficiale di Pierangelo Manenti, in arte "Manè", cantautore elettronico nonchè produttore e compositore bresciano. Il disco, licenziato dalla label Factory Music,  risale al 2005 ed è fino ad ora la sola produzione riguardante l'artista. Elettronica anni '80 e tipico pop italiano sembrano essere le due maggiori ispirazioni di questo lavoro, un incrocio tra Anna Oxa, Mango e Matia Bazar piuttosto scarico di personalità ed originalità. La voce di Manè è impeccabile dal punto di vista tecnico al pari delle musiche, ma l'impressione che si riceve all'ascolto è che manchi un vero motivo per interessarsi all'album. Le canzoni sono sapientemente create per far breccia nelle classifiche, ma onestamente peccano di contenuti. L'autore attinge un pò troppo ai suoi punti di riferimento musicali, prendendo qualcosa di ognuno per risultare opaco e anonimo nell'efficacia comunicativa che un cantante dovrebbe possedere. C'è un'eterogeneità musicale che alla lunga stanca e quasi invita l'ascoltatore a prendersi una doverosa pausa prima della fine del disco. Non si può non affermare la bravura tecnica di Manè, ma questo non basta per far musica. Non serve cantare l'amore  nè tantomeno i brividi che esso rilascia, in un  modo così banale e scontato. Con alle spalle una simile produzione, davvero buona, si potrebbe fare di meglio, magari con uno stile che sia più riconoscibile e meno succube di stereotipi ormai triti e ritriti. Da segnalare "Immagine", "Le fleur et le mal" e "Per te", senza dubbio gli episodi più riusciti.

Tracklist:
1. Immagine
2. Numero uno
3. Le fleur et le mal
4. Per te
5. Nereide
6. Onirica
7. Maria Bambina
8. Cromo Inverso

http://www.myspace.com/pierimane

mercoledì 17 novembre 2010

BANDWIDTH -"Trinitite"-



"Trinitite" dei laziali Bandwidth è un'altra produzione targata MiaCameretta Records, uscita nel 2010. Più che di canzoni in senso stretto, in questo disco si ha a che fare con un unico flusso di caos e di energia. Batterie martellanti, bassi nevrotici e chitarre luciferine al servizio di un experimental-post punk all'ultimo grido. Riprendendo un pò le sfumature di Talking Heads e Gang Of Four, i Bandwidth fondono i propri strumenti dando quasi l'impressione di distruggerli. Basta ascoltare "Romantic Song", un violento "I love you so much" tirato al massimo della potenza. Dopo un breve intermezzo rumoristico, si approda a "ChatRoulette", più fluido ma non meno disastroso (in senso buono)  nel suo delirio sonoro. Partenze e ripartenze sono coniugate con un furioso modus operandi, degno delle migliori  psicosi musicali. Un altro intermezzo conduce a "Nails and glue", brano per metà new wave e per metà post-hardcore, e a "The guitar trader", adrenalinico frastuono sonico che potrebbe procurare danni all'udito se ascoltato al massimo volume. "ChemTrails" chiude il disco richiamando i Sonic Youth nelle chitarre e i nostrani Putiferio nei passaggi strumentali e nelle ritmiche ossessive. "Trinitite" è disagio, frustrazione e decostruzione ritmica al vetriolo. Una chicca underground per gli amanti del genere!

tracklist:
1. Romantic Song
2. ---------------
3. ChatRoulette
4. ---------------
5. Nails And Glue
6. ---------------
7. The Guitar Trader
8. ChemTrails

POPTONES -Ep (2010)-



La MiaCameretta Records, nuova etichetta DIY, battezza  l' Ep di esordio  dei Poptones, trio di Frosinone composto da Filippo (basso,voce), Ettore (batteria, tastiere) e Simone (chitarra). Nonostante si definiscano "ragazzi tranquilli", i Poptones sfornano una miscellanea di rock'n'roll, blues, garage e punk davvero interessante. Tutto sembrano fuorchè tranquilli, come dimostra l'iniziale "Running uptown", brano che richiama fortemente l'elvisiana "A Little Less Conversation". Il passaggio dal blues a un certo punk-noise è dettato dal successivo "I need a psychologist" (neanche 2 minuti di durata) e dalle sue frequenze disturbate. Giri di basso trascinanti, chitarre distorte e fortemente garage e voce sporca e urlante. Il disco potrebbe così essere riassunto,ma sarebbe troppo sintentico. Occorre proseguire con "Kettle in the sun", dove il blues e il noise si fondono a tal punto da chiamare in causa uno come John Spencer. E' musica orecchiabile, fresca e vitale. "Come with me" è un altro fermento di assoli chitarristici ipnotici e giri di basso frenetici, in una simbiosi venuta fuori ad arte. Con "Monkey" si fa un tuffo nella british invasion alla Kinks, mentre con "Loser blues" ci si addentra in una psichedelia sussurrata e trascinante. Niente male per un esordio "fai da te".

tracklist :
1. Running Uptown
2. I Need A Psychologist
3. Kettle In The Sun
4. Come With Me
5. Monkey
6. Loser Blues

martedì 16 novembre 2010

OVER THE EDGE - "Smally Rag"-



Che l'autoproduzione si riveli troppo spesso un'arma a doppio taglio per le band che ne fanno uso è cosa assodata, ma per fortuna ci sono anche le eccezioni. Una di queste è rappresentata da "Smelly Rag", il primo Ep autoprodotto dei casertani Over The Edge. Uscito nel gennaio 2010, il disco è un ottimo biglietto da visita per una band cazzuta, rockettara e con uno stile privo di orpelli. Capitanati dalla cantante e chitarrista Jen, gli Over The Edge sono una sintesi ben riuscita tra punk rock e grunge, basata su chitarre sporche e potenti e una voce sensuale e all'occorrenza rabbiosa e violenta. Da tipico trio chitarra-basso-batteria, la band è oggi divenuta un quartetto con l'aggiunta di una seconda chitarra, e c'è da aspettarsi una maggiore esplosione di suoni con il prossimo disco se già con "Smelly Rag" si sfiora la catarsi sonora. Il rock è di quelli malati, con distorsioni a palla e ritmi vorticosi, scanditi da un'alternanza di cantato e recitato. "Laps on in the ass" inizia con un giro di basso che fa ben intuire il tipo di gruppo con cui si ha a che fare:  rock al cardipalmo, feedback e voce ruvida. "Take me" è un altro pugno nello stomaco, come la voce di Jen che richiama la migliore Courtney Love. I riferimenti sembrano essere L7, Hole e The Distillers, e ne sono esempio le successive "Words" (con il suo suono liquido e la sua voce sofferta) e "Loser" (pieno grunge anni novanta). Con "Heroine" i ritmi si fanno più morbidi e cadenzati per poi tramutarsi in graffi sonori in "Leaps up", brano incazzato, dove Jen fa ancora sfoggio di una voce sporca e carica di pathos. La chiusura dell'ep è affidata alla title-track, altro episodio riuscitissimo che marchia a fuoco l'indole spregiudicata e ribelle della band. "Smelly Rag" è un contenitore di inferni, perdizioni e stati emotivi che danzano su braci ardenti.
Jen, Pyge (basso) e Tory (batteria) collezionano un esordio fulminante e  non fanno sconti a nessuno. Ora c'è anche l'aggiunta di Vix (chitarra solista) nella band, e si attende con fiducia un nuovo disco.

Tracklist :
1. Laps On In The Ass
2. Take Me
3. Words
4. Loser
5. Heroine
6. Leaps Up
7. Smelly Rag








giovedì 4 novembre 2010

Silver Rocket - Ep (2010)-



Vedere alla voce shoegaze. Nell'omonimo Ep del 2010 targato Silver Rocket, in uscita per la netlabel tedesca afmusic, c'è grinta da vendere. Formatosi nel 2009,il trio ferrarese composto da Bruno (voce,basso), Ummer (chitarra) e Zivago (batteria), sforna cinque canzoni adrenaliniche impregnate di noise e post-punk all'ennesima potenza. Vengono in mente Velvet Underground, Sonic Youth, Stooges, Joy Division, magari ispiratori di rumoristiche geniali e melodie retrò, caratteristiche principali di questo lavoro. Da "Victor" agli undici minuti (e scusate se è poco) di "Walked away", passando per "Crank it up", "Unfair games", "A prerogative", il disco scorre che è una meraviglia, su chitarre granitiche e bassi tipicamente new wave che fanno gridare a un piccolo miracolo alternativo italiano.  

tracklist:
01. Crank it up
02. Victor
03. Unfair games
04. A prerogative
05. Walked away

 

mercoledì 3 novembre 2010

Anoikis






In greco significa "perdita della casa", ma dal punto di vista medico è il processo con cui la cellula si stacca, autodistruggendosi, dal tessuto di cui fa parte (la sua casa,appunto). Questo filo conduttore ha ispirato gli ANOIKIS, una giovane band salernitana composta da Luigi Salvio (voce,chitarra,synth), Francesco Passannante (cori,piano), Domenico Volzone (basso) e Valerio Vicinanza (batteria). Ultimato nell'ottobre del 2010, questo primo,omonimo, Ep presenta al suo interno 4 canzoni di chiara ispirazione pop rock di matrice anglosassone, ma in chiave squisitamente cantautorale. Salvio, autore dei testi e compositore delle musiche, racconta mondi di plastica e di ignoranza ("Canzone in scatola"), assenze e amori come vizi fatali a cui non sappiamo rinunciare ("Fuori nevica"), silenzi e solitudini d'amore ("Oggi non è settembre"), di dolori e voglia di gridare ("Jonny"). I testi sono microstorie di emozioni e sensazioni svelate come segreti, tra chitarre e pianoforte, suoni duri e dimessi, come in un'altalena di inquietudini e malinconie. E' un disco ben suonato, un lavoro che mostra già qualità e raffinatezza nelle parole e nelle melodie scelte. E' solo l'inizio,certo, ma si ha subito voglia di ascoltarne un seguito, magari con una produzione migliore. (http://www.myspace.com/anoikisofficial)

tracklist :
1. Canzone in scatola
2. Fuori nevica
3. Oggi non è settembre
4. Jonny