mercoledì 27 aprile 2011

MASSIMO VOLUME / BACHI DA PIETRA - Split EP-


 
E' uscito il 15 aprile 2011 lo Split Ep targato Massimo Volume e Bachi da Pietra, coprodotto da La Tempesta Dischi, Bronson e Circolo degli Artisti e distribuito da Venus. Dopo averli visti suonare sugli stessi palchi durante i tour di "Cattive Abitudini" e di "Quarzo", ora li vediamo insieme sullo stesso disco, un mini-album per i fan più accaniti. Due inediti e due cover. Materiale scottante, finezza non certo di poco conto. Da un lato l'eleganza degli intrecci di chitarra, dall'altro l'inquietante minimalismo viscerale. Niente di più suggestivo della spersonalizzazione prima (vedi le cover di "Morse" e "Litio") e del ripristino delle proprie identità poi (vedi gli inediti "Un altro domani" e "Stige 11"). Un'idea nata da Chris, titolare del Bronson, e sviluppata da due band superlative dell'underground italiano che osano scambiandosi canzoni e sentimenti, collaborando come si faceva una volta, con quell'urgenza rock di mescolare le idee e le impressioni e di suonarle insieme. Roba per pochi intimi, roba per affezionati. Un pezzo da collezione per chi crede ancora nel rock italiano.


Tracklist:
01 Massimo Volume -"Morse" (Bachi da Pietra cover)
02 Massimo Volume -"Un altro domani"
03 Bachi Da Pietra -"Litio"(Massimo Volume cover)

04 Bachi Da Pietra -"Stige 11"

martedì 26 aprile 2011

THE EX KGB - “первый Пу́тин” I Putìn -


Prodotto da Ronan Chris Murphy (King Crimson, Tony Levin) e uscito nel 2010 per Prosdocimi Records, "I Putin" è il disco d'esordio degli Ex KGB, sensazionale trio padovano fondato nel 2009 da Mike 3rd (chitarra e voce), Emanuele Cirani (basso) e Alberto Stocco (batteria). Tre ragazzi veneti che giocano a fare le ex spie russe, spiaccicando in copertina il bel faccino di Putin e collezionando nove pezzi dirompenti, venuti fuori grazie ad una buona tecnica e ad un groove eccezionale. Mettici il funky, il rock e un'energia travolgente e il gioco è fatto. Nove brani irriverenti, spietati e accattivanti, dai continui cambi di tempo e dal sound massiccio e psichedelico. Irriverent groovy rock, o semplicemente Ex KGB. C'è personalità nel trio veneto, che in appena venti minuti concentra tutta la sua potenza e quella punk attitude efficace e necessaria, sviscerando brani contagiosi e chitarre graffianti. Episodi come "Dangerous Toys", "Pussy Galore" e "Super Gas" dimostrano una tecnica disarmante e un'identità ben definita, ed è facile alzare il volume e lasciarsi trasportare, specie se l'enigma del disco è "Putin is original native venetian". Consigliato!

Tracklist:
01 Ex KGB
02 It never stops
03 Dangerous toys
04 Pussy Galore
05 Do you want to know
06 A new way
07 Super gas
08 I'm moving
09 Ex KGB

http://www.myspace.com/theexkgb

giovedì 21 aprile 2011

MEZZAFEMMINA - "Storie A Bassa Audience" -


Gianluca Conte, alias Mezzafemmina, è un cantautore torinese che per il suo debuto discografico sceglie "Storie A Bassa Audience", storie di un'Italia imbarazzante, di una vulnerabilità globale e di una democrazia tragicomica. Prodotto da Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione) e in uscita il prossimo primo maggio per Controrecords/New Model Label, l'album presenta otto canzoni che sono storie di vita, storie di quotidianità, storie di un uomo qualunque in un Paese come il nostro, con i suoi pregi e i suoi difetti. Gianluca Conte si specchia nelle insidiose acque del precariato e delle morti bianche, perchè "la nostra è una repubblica fondata sul lavoro, ma se vado a lavorare muoio" ("Articolo 1"), nei centri commerciali, "non-luoghi" artificiali simbolo del nuovo millennio ("Le Prigioni del 2000") e nel fallimento della nostra società che ci ha resi tutti uguali, superficiali e vulnerabili ("Insanity Show"). Si specchia nel suo amore per Torino e per il Mezzogiorno ("I Pinguini Si Comprano Il Cappotto"), nel cancro della pedofilia dal punto di vista del carnefice ("Giochi Da Grandi") come della vittima ("Iside"), perchè "il corpo non sbaglia mai, il corpo non mente mai e non dimentica". Si specchia, infine, nell'attimo fugace di un gesto, nell'illussione di un riavvicinamento che non sia un addio ("Brace"), e nella comodità che rende l'uomo più innoquo e sterile ("Sorrisi E Balle Varie").
Conte realizza un bel disco, fatto di liriche intense e quanto mai vere, dalla musicalità elegante e dagli arrangiamenti ben curati, e ad accompagnarlo sono musicisti della scena torinese, la pianista Jolanda, Niccolò Bosio alla fisarmonica, Andrea Ghiotti, Marco Fratta al basso, Eros Giuggia al sax, Giorgio Codias (dei Verlaine) alla chitarra elettrica, Robertina alla voce, Elena Diana (Perturbazione) al violoncello e Ivan Larocca alla tammorra e alla tromba.
Un esordio che presenta un cantautore dalla poetica sensibile e raffinata, dettata dal bisogno di raccontare ciò che gli sta intorno con lo sguardo attento dell'artista, di chi utilizza le parole per denuncia e per amore.
Consigliato!

Tracklist:
01 Articolo 1
02 Le prigioni del 2000
03 Insanity Show
04 I pinguini si comprano il cappotto
05 Giochi da grandi
06 Iside
07 Brace
08 Sorrisi e balle varie

venerdì 15 aprile 2011

HOT FETISH DIVAS / ADEN - "My Daddy Was A Serial Killer!"



Dalla provincia salernitana arriva "My Daddy Was A Serial Killer!", nuovissimo split autoprodotto uscito per la Garage Records DIY e realizzato da due band giovani e promettenti: Hot Fetish Divas e Aden. Chiamatelo pure alternative rock, indie o garage. Ciò che conta è che il rock'n'roll salernitano gode di ottima salute e a testimoniarlo sono le 8 tracce di questo disco, registrate dal vivo, dirette e scanzonate al punto che farsele piacere è quasi inevitabile. Questi ragazzi mettono nero su bianco una sfrenata passione per chitarre distorte e  fulminanti e amplificatori al limite, nonchè un'alta ed eccitante fedeltà al rock made in Seattle o in New York, passando dai Mudhoney ai The Strokes in una manciata di canzoni. Spetta agli Aden battezzare questo split, con l'iniziale "Do You Remember?", ottimo avvio di un disco che sprigiona energia e un certo spirito dissacrante, e agli Hot Fetish Divas spetta chiuderlo degnamente con "Let Call My Name". Se negli Aden sembra scorrere il sangue di Mark Arm e soci, negli Hot Fetish Divas sembra trovar eco il sound newyorkese del miglior Julian Casablancas. Due impronte diverse ma al contempo simili, capaci di offrire un album ispirato che si sublima in brani come "Eternal" e "Radical Chic", chiari esempi di come il rock delle cantine, sporco, sudato e sfacciato, sia spesso la migliore forma d'espressione musicale.

Aden:                                                            Hot Fetish Divas:
Emanuel Catalano (voce,chitarra)                Donato Ciao (voce,chitarra)
Marco Cannavò (chitarra,voce)                    Gerardo Boffa (basso)
Jenny Caroccia (basso)                                Giovanni Gonnella (batteria)
Biagio Paglia (batteria)



TRACKLIST:
01 Do you remember? (Aden)
02 Magic touch (Aden)
03 Eternal (Aden)
04 Sick boys (Aden)
05 I am the owner of your life (Hot Fetish Divas)
06 Radical Chic (Hot Fetish Divas)
07 Lonely (Hot Fetish Divas)
08 Let call my name (Hot Fetish Divas)

Per il dowload dell'album:
http://www.megaupload.com/?d=4JWKVBFJ
www.myspace.com/trioaden
www.myspace.com/hotfetishdivas

martedì 12 aprile 2011

FRAGIL VIDA - "Giorni Sospesi" -

                                                 

Non poteva certo bastare l'amore del loro ultimo album a render sazio il pubblico dei Fragil Vida. Serviva, piuttosto, il nuovo "Giorni Sospesi", in uscita il 14 aprile per La Fabbrica e distribuito da Audioglobe. Servivano dieci canzoni nuove, un pizzico di amara poesia e una bella e sana commedia. Serviva la musica come serviva il teatro e i sette artisti emiliani lo sapevano già. Dall'inizio alla fine, l'album attenta le nostre certezze e narra di sogni di vita nuova, tra momenti introspettivi e di denuncia sociale ritmati da un sound diretto, onesto e viscerale che strofina le emozioni fino a farle luccicare. A trainare parole e musica, stavolta, c'è il beneficio del dubbio, un dubbio che spesso è l'unica certezza. E' un disco che invita a sentire col corpo ogni emozione, a disfarsi dei luoghi comuni "per un pezzo d'incanto", a lottare per la propria libertà violata e a tenere sempre acceso un lume di speranza. La musica si riduce all'essenziale, si veste di allegria come di riflessione, esalta il movimento e inebria chiunque la ascolti. Si canta e si recita, in una commedia unica e genuina che solo i Fragil Vida sanno portare in scena, alla loro maniera, con quel fare clownesco e teatrale che si rinnova ad ogni album, giocando a sorprenderci, senza mai annoiare.
Un gradito ritorno che conferma il talento e la sensibilità poetica di una band energica e viva come poche.
Consigliato!


TRACKLIST:
01 Luoghi comuni
02 Mario Camino
03 Dormivo ieri
04 Giorno sospeso
05 Follia virtuosa
06 Il cornuto
07 Ottobre
08 Vele tese
09 Giuda
10 Archivio di pietra
11 Siviglia
12 Il trenino andante allegro

giovedì 7 aprile 2011

LUCA MILANI - "Sin Train" -



Si sa che la scuderia di Black Nutria è piena di band e artisti di talento, e l'ennesima conferma ci arriva proprio da "Sin Train", l'album d'esordio di Luca Milani, prodotto da Giovanni Calella (Kalweit And The Spokes, Delta V) e Leziero Rescigno (Amor Fou), e masterizzato da Giovanni Versari.
Dopo il precedente ep "Scars And Tattoos", il cantautore milanese torna con 10 nuove canzoni tra rock, folk e country,  impreziosite da una voce calda e avvolgente e da un certo rimando a Johnny Cash, Bob Dylan o ai più recenti Eddie Vedder o Ryan Adams. Sono ballate intime, suggestive ed intense, in cui trovano spazio le chitarre come il pianoforte, l'ukulele come l'armonica, e non è un caso che si respiri l'America con le sue assolate lande del west e il suo vento di malinconia. Tutto ruota intorno alla voce e alla chitarra di Milani, grazie agli arrangiamenti scarni e minimali che rendono questo lavoro semplice, diretto e quanto mai piacevole. Milani non permette critiche negative, e lo fa regalandoci canzoni che si ascoltano volentieri più di una volta senza rischiare di annoiarsi. Per averne prova, basti ascoltare "Letters from Prague" o "A place to stay bright", splendida chiusura di un lavoro squisito.
Questo talentuoso cantautore non inventa nulla di nuovo, ma realizza un disco interessante, onesto ed efficace, intriso di nostalgia e romanticismo, omaggio a quell'America che tutti sognamo, almeno una volta.

Tracklist:
01 Bandit
02 Mandy
03 Old august sun
04 Letters from Prague
05 Sin train
06 Snow in Milan
07 Jenny Stone
08 Until the end
09 The killer
10 A place to stay bright

www.myspace.com/lmilani


mercoledì 6 aprile 2011

BAR NOIR - "Erre Vallanzasca" -


"Erre Vallanzasca" (Sputnik, 2011) è il titolo del secondo ep dei Bar Noir, interessante band romana nata nel gennaio 2009 e dedita a un rock tipicamente italiano, a metà tra l'art rock e il post rock. Il bar come vita quotidiana e autentica, il noir come sentimento che conduce alla cattiva strada. Una presentazione quanto mai azzeccata perchè, se ci si addentra nelle tre canzoni di questo "Erre Vallanzasca", si avverte l'urgenza di raccontare la realtà e l'uomo che la vive, anche se l'uomo in questione è Renato Vallanzasca, figura controversa della malavita italiana. "La vita è solo una", e i Bar Noir indagano sull'anima delle cose e delle persone, sussurrandone crimini, storie di vita ("Due di noi") o battaglie ("Radio Londra"), anche sotto forma di dialogo, mantenendo un'eleganza di suoni che richiama quella dei Massimo Volume, con i suoi intrecci chitarristici e le sue atmosfere livide e avvolgenti.
"Erre Vallanzasca" è un lavoro maturo e ben curato, realizzato da una band che sa osservare e raccontare il mondo esterno con una lucidità poetica davvero particolare.


Bar Noir:
Guido Cannizzaro (voce,chitarra)
"Jafferson" Ferraro (chitarra)
Claudio Verona (basso)
Dario Brugnò (batteria)
Antonio Gangemi (moog, synth, visual)


Tracklist:
01 Erre Vallanzasca
02 Due di noi
03 Radio Londra

http://www.myspace.com/mybarnoir

martedì 5 aprile 2011

UNCONTROLLABLE URGE - "Dirge" -


I toscani Uncontrollable Urge giungono al loro primo full-lenght con grandi ambizioni e pessimi risultati. "Dirge", interamente autoprodotto e pubblicato nel dicembre 2010, si compone di nove tracce di experimental rock a tinte metal che ispezionano delirio, violenza e oppressione sfruttando un muro di suoni massiccio e piuttosto singolare. E' un lavoro che dimostra un certo gusto per la psichedelia e lo shoegaze, attraversate da derive tribal e continui cambi di ritmo, dissonanze, assoli lancinanti e urla strazianti. I presupposti per un buon disco ci sarebbero anche, ma il punto è che i risultati sono poco confortanti. La band realizza una manciata di canzoni confuse, monotone e poco incisive, e ciò che più stanca è la durata di ogni singolo brano, tanto eccessiva e fuori luogo da renderne tortuoso l'ascolto.
Gli Uncontrollable Urge hanno sicuramente i mezzi per far meglio, ma hanno anche bisogno di tempo per schiarirsi le idee e prendere una direzione ben definita,altrimenti rischiano di fare un altro buco nell'acqua.


Tracklist:
01. Your way to see
02. Dislessia diseidetica
03. Sorprendido por la Muerte
04. An an hat
05. Inti - Capped
06. Acrotomophilia
07. Which is the colour of Jack's pants
08. Therapee
09. Intro the wild

http://www.myspace.com/uncontrollableurge09

domenica 3 aprile 2011

THE FUNNELS - "The Funnels" -

Terzo album per gli abruzzesi The Funnels, dopo i precedenti "Senza Controllo" (2010) e "Verso La Morte" (2009), anch'essi autoprodotti. La band torna con dieci canzoni tra post punk e alternative rock,  notevoli nelle musiche, decadenti e banali nei testi. La formula scelta dalla band di Lanciano non aggiunge nulla di nuovo a una già folta schiera di band che sgomitano l'una con l'altra per far emergere doti che spesso neanche ci sono. Apprezzabili per quel che concerne la composizione e gli arrangiamenti, queste nuove canzoni non raccontano niente. Droghe, trip vari e smarrimenti del caso sembrano essere buttati lì tanto per tratteggiare il profilo "maledetto" di una band che di maledetto ha ben poco. Di proposte musicali come queste ce ne sono a dozzine, ma ciò che più lascia amarezza è l'assenza di originalità, di un tratto riconoscibile. L'unico brano degno di nota è "Michela".
Invece di fare un passo in avanti, la band ne ha fatti due indietro.

The Funnels:
Emanuele Di Florio (voce,chitarra)
Fabio Di Micoli (basso)
Angelo Romagnoli (chitarra)
Gionata Fanci (batteria)

TRACKLIST:
01 Elettroshock
02 Sputa sul mondo
03 C'è poco da fare
04 Michela
05 La mia vita è maledetta
06 Pow
07 Cosa vedi?
08 La musica ti arriva al cervello
09 I smoke
10 Hey Mà

http://www.myspace.com/thefunnels1