"Achab" è il titolo del nuovo ep del combo veneto Elettrofandango, licenziato dall'etichetta Blinde Proteus. Achab come uno dei sovrani più crudeli del Regno d'Israele, le cui vicende sono narrate biblicamente nel Libro dei Re. Achab come il terribile capitano del veliero Pequod ossessionato dalla balena bianca Moby Dick, creato dalla penna di Herman Melville. Achab come un disco di canzoni in puro stile alternative, divise tra post-punk, old-grunge, accenni electro-blues e hardcore. Tomahawk, The Jesus Lizard, Melvins, Helmet, primi Marlene Kuntz e Bachi Da Pietra fanno il background stilistico tutto anni novanta della band per questo lavoro decisamente interessante, dotato di groove e privo di orpelli inutili. Sette tracce che spremono astio, disillusioni, ostacoli e barbarie dell'esistenza umana, ricavandone suoni metallici e imponenti, voci distorte e ritmi vorticosi e irregolari. Un viaggio per un mare in tempesta ("Vertigo"), tra onde violente e naufragi ("Nessuno"), e una lunga discesa negli inferi marini senza vie di fuga ("Relictual"). Testi impregnati di enfasi letteraria e teatralità, mattanze sonore, scenari spettrali, ebbrezza e sobrietà. A detta loro, gli Elettrofandango svolgono la più genuina funzione dell'arte, quella di essere catartici. Se rimarrete sconvolti dal mare in burrasca, state certi che troverete poi la catarsi.
"Achab" è un disco trascinante e realizzato in modo eccelso, sicuramente da non perdere. Se fosse uscito altrove, sarebbe già un piccolo cult per musicofili.
Tracklist:
01 Antro di Achab
02 Achab
03 Nessuno
04 Denti
05 Polare
06 Relictual
07 Vertigo
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