"Così maldestro mi aggiro tra gli uomini che rischio di apparire sospetto", diceva lo scrittore Gesualdo Bufalino. Quale migliore citazione per introdursi nell'universo de Il Maniscalco Maldestro, eccentrica band toscana giunta al suo terzo disco, intitolato "Ogni Cosa Al Suo Posto" e licenziato da Maninalto! Records. Quindici canzoni strampalate che mischiano generi e stili, sfoderando funky, western, rock, crossover, elettronica, punk e pop, frullati insieme con pazzoide maestria. Roba stravagante, roba maldestra, roba sospetta. Il vero leitmotiv del disco è la follia. Non una follia qualunque, ma la follia di una band che definire eccentrica è anche poco. Con i primi ascolti rischi di non decifrare l'eteorgeneità del disco nè i malintenti della band, perchè di malintenti si tratta. Con più ascolti capisci tutto e ti rendi conto che Il Maniscalco Maldestro fa sul serio senza prendersi sul serio, inventandosi uno stile tra gli stili, con un groove a suo modo originale, perfetto per l'occasione. Ci sono rimandi ai Prodigy ("Questa Sera","Ogni Cosa Al Suo Posto"), RATM o anche Limp Bizkit ("Urla Urla") e all'underground italiano degli anni novanta ("La Stoffa Del Campione", "Colpi Bassi"). Rimandi, appunto, ma riempiti con giuste dosi di personalità. I testi scorrono indomiti tra stagioni che cambiano, precarietà lavorative e sociali, rabbia e apatia, e ben si sposano con le musiche bizzarre e i cambi di tempo e ritmo.
La band non si fa mancare niente, neanche un reading nell'ultima traccia "Il Mondo Diviso", realizzato in maniera esemplare. Altro che accozzaglia di stili diversi. In questo disco c'è una cura maniacale per ogni singolo brano ed un lavoro lungo e travagliato ha condotto ad un risultato finale davvero convincente. Ne vanno fieri, questi strambi personaggi, e non si può dar loro torto. Tra gli ospiti del disco Alessandro "Finaz" Finazzo (Bandabardò) e Gianluca Bartolo (Il Pan Del Diavolo). E' un disco che ha bisogno di più ascolti, forse incomprensibile ai più, ma non si può non apprezzarne l'estro.
L'alternative rock italico potrebbe aver trovato una spina nel fianco per tutte quelle band standardizzate e senza identità.
Tracklist:
01 IngressoLa band non si fa mancare niente, neanche un reading nell'ultima traccia "Il Mondo Diviso", realizzato in maniera esemplare. Altro che accozzaglia di stili diversi. In questo disco c'è una cura maniacale per ogni singolo brano ed un lavoro lungo e travagliato ha condotto ad un risultato finale davvero convincente. Ne vanno fieri, questi strambi personaggi, e non si può dar loro torto. Tra gli ospiti del disco Alessandro "Finaz" Finazzo (Bandabardò) e Gianluca Bartolo (Il Pan Del Diavolo). E' un disco che ha bisogno di più ascolti, forse incomprensibile ai più, ma non si può non apprezzarne l'estro.
L'alternative rock italico potrebbe aver trovato una spina nel fianco per tutte quelle band standardizzate e senza identità.
Tracklist:
02 Tutto muore
03 Urla urla
04 Esco di meno
05 Accendo la TV
06 Un passo avanti
07 Amore sposami
08 Il mondo diviso (strumentale)
09 Ogni cosa al suo posto
10 Questa sera
11 La stoffa del campione
12 Colpi bassi
13 Vento caldo
14 Uscita
15 Il mondo diviso
http://www.myspace.com/ilmaniscalcomaldestro
http://www.ilmaniscalcomaldestro.com/
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