giovedì 2 dicembre 2010

Intervista a Nicola Manzan (BOLOGNA VIOLENTA)

Musica Sotterranea incontra Nicola Manzan, musicista poliedrico ed eclettico, one man band con il progetto BOLOGNA VIOLENTA e componente de IL TEATRO DEGLI ORRORI. Domande e curiosità rivolte a uno degli artisti più in vista della scena rock italiana. Intervista a cura di Stefano Grimaldi.


1) Quando e perché nasce Bologna Violenta?
BOLOGNA VIOLENTA nasce nel 2005, dopo una decina d'anni passati a suonare con band di vario tipo e con orchestre di musica classica. Era un periodo molto buio, in cui molti sogni si erano infranti. Allo stesso tempo però, sentivo che era il momento ideale per registrare qualcosa che fosse solo mio; volevo da tempo fare un disco grindcore, quindi per tre mesi circa mi sono chiuso da solo in studio a registrare e quello che ne è uscito è il mio primo cd contenente ventisei tracce da ventisei secondi ciascuna.

2)Ci sono riferimenti musicali particolari per questo progetto?
- Ci sono moltissimi riferimenti. Se all'inizio il progetto era esplicitamente ispirato a band come i Napalm Death o Slayer, col tempo sono uscite anche tutte le altre "influenze", dalla musica classica all'elettronica, senza dimenticare tutta la sfera delle colonne sonore che per me è molto importante. Mi piace pensare a BOLOGNA VIOLENTA come ad un progetto che è in continuo divenire, dove sono libero di lasciar fluire le mie emozioni e il mio pensiero, non importa in che modo questo venga fatto. Ovvio che il progetto ha una sua cifra stilistica, essendo solo io a scrivere i pezzi, ma da un punto di vista più prettamente sonoro mi sento libero di fare ciò che più mi piace.

3)Bologna è la città che ti ha adottato, essendo tu trevigiano. Che tipo di rapporto hai con la città emiliana? Quali sono le maggiori differenze che riscontri rispetto a Treviso?- Ho cominciato a frequentare Bologna nel 2000. In un primo momento provavo una certa repulsione per la città, ma suonavo con gente del posto, e mi sono presto reso conto che era probabilmente il posto più adatto dove potessi andare a vivere. Così mi ci sono trasferito nel 2003, e come si può dedurre dalla prima risposta, il cambiamento è stato parecchio sconvolgente, non tanto per la città in sé ma per il tipo di situazioni in cui mi sono ritrovato, che erano molto lontane dai "sogni di gloria" di quando ero partito. Me ne sono andato alla fine del 2006 e dopo un paio d'anni di nordest opulento, ho deciso di riprovare con Bologna, che ho comunque continuato a frequentare, suonando con Franklin Delano e 4fioriperzoe.
Devo dire che mi ci trovo bene, mi sembra una città ricca di cultura, nonostante in molti dicano che le cose siano cambiate, per non dire peggiorate negli ultimi dieci anni. Non so dare un giudizio preciso della cosa, anche perché ci sto veramente poco, essendo costantemente in tour. Per quel che vedo, mi sembra che ogni sera ci sia qualcosa di interessante da fare, c'è un buon movimento di persone che fanno sì che la cultura resti viva, nonostante viviamo in uno stato che cerca di soffocarla.
A Bologna ci sono ancora i centri sociali, che sono sempre a rischio sgombero, che hanno un sacco di problemi, ma ci sono, esistono anche molte tipologie di club dove si fa musica dal vivo a tutti i livelli e di tutti i generi.
Treviso è una città molto diversa, non la frequento più da un po', e del resto ci suono si e no una volta all'anno. Ci sono pochissimi posti dove suonare, il livello culturale è molto basso. Non mi piace, anzi, mi dispiace. Vorrei che fosse un posto dove c'è fermento, dove si può pensare anche a qualcosa che non sia il trittico figa-calcio-lavoro. Brescia è un esempio, in questo momento, ci sono un sacco di posti dove si suona, dove si vuole fare qualcosa di diverso stando insieme. Ecco, vorrei che Treviso fosse come Brescia, anche se Treviso è decisamente più bella!

4)"Il nuovissimo mondo"  è il titolo del tuo ultimo disco, uscito nel 2010 per Bar La Muerte. Cosa lo ha ispirato? Cosa intende comunicare?- "Il Nuovissimo Mondo - Dramma in XIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano" è un disco fortemente ispirato ai mondo movie, ovverosia quei documentari dedicati alle bizzarrie del mondo, che hanno avuto la loro fortuna tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, quando oramai erano solo la parodia di se stessi. L'intento di questi documentari era quello di shockare lo spettatore, facendo vedere i lati più oscuri e abovinevoli del genere umano.
Col mio disco ho cercato di fare lo stesso, ho voluto innanzitutto shockare l'ascoltatore, sia a livello sonoro che contenutistico, cercando di andare a toccare dei "tasti" spesso fastidiosi, quali la sessualità, la violenza e le brutalità che solo gli esseri umani sono in grado di perpetrare.
Il messaggio è spesso doppio, come lo era nei mondo movie, nel tentativo di far riflettere chi ascolta, di obbligarlo a farsi delle domande. In generale, comunque, direi che già il titolo del disco è di per sé una dichiarazione d'intenti, il declino del genere umano declinato in ventitré pezzi, che non si possono tutto sommato neanche chiamare "canzoni". Di base la domanda è sempre la stessa: l'uomo è crudele perché vive in un mondo crudele o il mondo è crudele a causa dell'uomo stesso e della sua crudeltà?


5) I tuoi brani sono rapidi, violenti e, oserei, terrificanti. Giocano su campionamenti e chitarre sfrenate, oltre che sulla provocazione. C'è una logica precisa dietro queste scelte musicali o è tutto casuale?- C'è poco di casuale nella mia musica. Essendo diplomato in violino tendo ad avere una scrittura molto "calcolata". Spesso, prima di mettermi a scrivere un pezzo, ho bene chiaro in testa il risultato che voglio raggiungere, quindi lavoro in una direzione abbastanza precisa.
Penso che la velocità sia una delle caratteristiche dei giorni nostri, mi piace usarla per terrorizzare la gente. L'ascoltatore, il pubblico in generale, è abituato ad essere bombardato da informazioni che passano veloci attraverso i nostri sensi condizionando le nostre giornate. Penso che la rapidità dei miei brani dipenda molto da questo, sono vittima anch'io dei giorni nostri, per così dire, e sento che la prima necessità è quella di esprimermi in modo chiaro e veloce, senza troppi fronzoli, senza mediazioni. Questo vale sia per la questione dei testi (se così li vogliamo chiamare), che per l'ambito prettamente strumentale.


6) Sei un musicista poliedrico. Violino, chitarra, tastiere e rumore. Se dovessi metterli in un ordine di preferenza,quale sarebbe?- Di sicuro al primo posto il violino. Lo suono dall'età di sette anni, è come se fosse la mia seconda voce. E' uno strumento molto difficile, ma che può far emozionare anche chi lo suona. Al secondo posto ci metto la chitarra, altro mio grande amore che suono dall'età di quattordici anni. Mi è sempre piaciuto suonarla perché rispetto al violino tende ad avere una scrittura più armonica (mentre nel violino è più melodica), quando poi verso i diciott'anni sono passato all'elettrica mi si è aperto un altro mondo che tutt'ora adoro. Al terzo posto ci metto il pianoforte, che suono dall'età di circa quattro anni, anche se a fasi alterne. Ha un fascino tutto suo, è imponente, serio, c'è bisogno di molta fisicità per suonarlo e dominarlo. E quindi a ruota ci metto anche gli altri strumenti a tastiera, anche se non li amo particolarmente, li trovo spesso "plasticosi" e con sonorità per niente interessanti (a parte, appunto, il piano o il piano elettrico, o certi organi vecchi).
Il rumore lo metto per ultimo, mi piace ed affascina, ma non uso generatori di rumore o cose simili, sono un romantico e mi piace lavorare con le note.



7) Hai suonato e collaborato con band e artisti di spicco della scena indie italiana (vedi Baustelle, Alessandro Grazian) e da diversi mesi sei in pianta stabile nel gruppo rock del momento: Il Teatro Degli Orrori. Com'è nata la tua collaborazione con loro?- La collaborazione con Il Teatro Degli Orrori è iniziata ai tempi delle registrazioni del disco "Dell'impero delle tenebre", quando Giulio Favero mi ha contattato (tramite Fabio De Min dei Non Voglio Che Clara) per registrare dei violini sul pezzo "Maria Maddalena".
L'anno scorso sono stato ricontattato per registrare i violini su "A sangue freddo" e, quando a dicembre Giulio ha deciso di lasciare la band sono stato chiamato per sostituirlo (anche se alla fin fine chi lo sostituisce realmente è Tommaso Mantelli che suona il basso, mentre io suono chitarra e violino).

8) Il Teatro Degli Orrori è fenomeno musicale ma anche culturale, se si considerano il numero sempre maggiore di fans e il contenuto delle canzoni.
Quanto, secondo te, la musica può ancora influenzare le masse a tal punto da creare un movimento o una  corrente di pensiero?
La musica è un ottimo mezzo per veicolare messaggi, per far riflettere, per sensibilizzare la gente su ciò che ci succede intorno. L'arte è sempre stata veicolo di espressione e specchio dei tempi, quindi anche la musica ha il suo potere. Ciò che sto osservando ora è che sempre più giovani (e anche meno giovani) hanno bisogno di sentirsi urlare in faccia che ciò che vediamo accadere non ci piace, che ci sembra di vivere un'orrenda ingiustizia e quindi sempre più gente viene ai concerti ad urlare la propria rabbia, mi sembra di scorgere un'attitudine punk, ma non così nichilista.
Non so se la musica sia in grado di poter creare una corrente di pensiero, alla fine un gruppo come Il Teatro Degli Orrori non arriva alle grandi masse, non può di certo riuscire a dominare l'ignoranza che ci viene inculcata da molte reti televisive, ma di certo nel suo piccolo qualcosa di buono lo sta facendo. Magari non diventerà un "movimento", ma di sicuro riuscirà ad influenzare un buon numero di italiani.



9) A proposito di correnti di pensiero, il tuo slogan è : Nessuna Politica, Nessuna Religione, Bervismo per più!  Cosa puoi dirci a riguardo?- La politica, soprattutto in Italia, è morta. I politici sono lì per farsi i propri comodi, per salvarsi le chiappe dopo anni di disastri e ruberie, con collusioni molto forti con la mafia. Il tutto a discapito dei poveri cittadini. Da destra a sinistra mi sembra ci sia una fitta schiera di persone che starebbero bene a spalare la merda piuttosto che governarci (tranne pochi, sporadici casi). In Italia la legge non è uguale per tutti, e per me questo è il fallimento della democrazia.
La religione, in Italia, è una specie di "superpartito politico", con la maggioranza assoluta di elettori, a pensarci bene. La divisione tra potere temporale e potere ecclesiastico praticamente non esiste e la Chiesa ha stretti rapporti con chi ci governa, quindi direi che non si parla di Dio o spiritualità, ma anche in questo caso di politica, quindi il discorso si può tranquillamente rimandare a quanto detto sopra. In generale, comunque, mi ritengo agnostico, e faccio fatica a non pensare che la religione sia l'oppio dei popoli…
Il Bervismo è un nuovo modo di vedere la vita, in positivo e in negativo, ma più in positivo. Prendere atto del nostro ruolo nel mondo e viverlo al meglio, liberi da dogmi o stupidi moralismi, nel massimo rispetto di chi ci circonda, ma senza viverselo troppo male.

10) Come trascorri la tua giornata tipo quando non sei in tour?- Cerco di riposare, innanzitutto, e di fare tutto ciò che non faccio quando sono in giro. Fare la lavatrice, pagare le bollette, fare la spesa, rispondere alle email e alle interviste, sono tra le mie attività preferite. Diciamo che quando sono a casa sono abbastanza pantofolaio, ecco…

11) Ascolti più musica italiana o straniera?- Direi due terzi straniera ed un terzo italiana, ma è un conto abbastanza approssimativo. Ascolto di tutto, in questo periodo per esempio sto ascoltando molta musica classica, quindi è quasi esclusivamente straniera, ma non credo che la domanda fosse rivolta a questo tipo di ascolti.
Comunque sia ascolto parecchie cose italiane, di epoche diverse, mi piacciono molto i cantautori degli anni Sessanta-Settanta, l'hardcore degli anni Ottanta, parecchi gruppi contemporanei (anche se mi rendo conto spesso di non sapere molto di cosa mi succede intorno…).

12) Ti capita di acquistare dischi? Se si, cosa consiglieresti a chi invece li scarica?- Mi capita di comperare dischi. Raramente nei negozi, spesso ai banchetti dei gruppi ai concerti, mi piace l'idea dell'autoproduzione e di aiutare le band che mi piacciono. In genere prendo dei vinili, hanno un fascino ed un suono impareggiabile.
Penso che il download illegale possa tutto sommato anche aiutare una band emergente. Capita che ai miei concerti arrivino persone che hanno scaricato il mio disco, succede anche che dopo il concerto qualcuno decida di acquistare il cd. Magari se non ci fosse la possibilità di sentirlo prima di investirci un po' di eurini, probabilmente quelle persone non verrebbero al concerto e non lo comprerebbero a scatola chiusa, con doppio danno al progetto stesso.
Certo è che un discorso del genere non funziona per artisti di grosso calibro. Se esce un disco di Bon Jovi, lo scarico sapendo più o meno quello che ci troverò dentro, anche perché magari non mi va di spendere venti euro per un disco di cui mi frega poco e che sento costantemente in radio. Automaticamente in questo modo le major ci rimettono un sacco di soldi. Ovviamente non ho neanche un disco di Bon Jovi, era solo un esempio.
Il mio consiglio è sempre lo stesso, se un disco vi incuriosisce, scaricatelo, e se vi piace andate a prendervi l'originale, magari ad un concerto, così date una mano agli artisti a farne altri.

13) C'è già un nuovo disco in cantiere per Bologna Violenta? Qualche anticipazione?
- Non c'è un disco in cantiere, ci sono vari pezzi in uscita per Natale, due su una compilation di Garrincha Dischi intitolata "Natale (non) è reale", in cui un racconto dello scrittore Gianluca Morozzi viene recitato da Angela Baraldi su sonorità molto acustiche, sulla scia di pezzi come "Nudo e crudele".
Sto preparando anche la cover de "Il camping del terrore" di Claudio Simonetti per un'altra compilation natalizia, quella de "I 400 calci" (rivista di cinema da combattimento).
Il 31 dicembre dovrebbe uscire in free download anche la cover di un cartone animato per un cd di autofinanziamento per un negozio di fumetti che sta chiudendo, ma non ho ancora le idee molto chiare su che pezzo fare.
Poi a gennaio esce il mio primo disco ristampato in vinile, grazie alla collaborazione fra varie etichette (a capo di tutte c'è la Grind Block di Bologna), con i pezzi nella versione dal vivo (coi campioni dai film) e un inedito. A seguire ci sarà anche la ristampa in vinile de Il Nuovissimo Mondo, ma direi tra febbraio e marzo. Poi di sicuro farò uscire qualcosa di nuovo, sto per rimettermi a registrare, quindi è probabile che ci sarà presto qualcosa di pronto.

14) Domanda di rito. Se dovessi scegliere tre aggettivi per definire Bologna Violenta, quali useresti?- Anarchica, iconoclasta, sarcastica.

NESSUNA POLITICA
NESSUNA RELIGIONE
BERVISMO PER PIU'






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