I Ministri son tornati. Il 12 ottobre è uscito,infatti,il loro ultimo album, intitolato "Fuori" e targato ancora una volta Universal. Negli ultimi anni li abbiamo visti suonare ovunque, in qualsiasi lembo della penisola e, dopo un periodo di stop, tornano a calcare i palchi con una dozzina di canzoni davvero ben fatte. Pur necessitando di più ascolti, "Fuori" è un disco che merita attenzione. Il rock è di quelli perfettamente in equilibrio tra melodie nostalgiche e ritmi incalzanti, con spiccate doti radiofoniche, inevitabili quando si ha a che fare con una major. Del resto, se ciò che piace dei Ministri sono i testi, in questo disco le parole e le frasi ad effetto non mancano. Il linguaggio è quello di sempre, poco ortodosso e anti-convenzionale, impegnato e disincantato, e ha il pregio di convincere sia adolescenti incazzati che adulti rassegnati. Che si tratti di punk, alternative rock o semplicemente pop, il contenuto non cambia. Le voci tragicomiche di Davide Autelitano, le chitarre trascinanti di Federico Dragogna e i colpi secchi di Michele Esposito sanno ancora colpire allo stomaco senza suonare ridondanti o stucchevoli. "Fuori" non è certo paragonabile ai dischi precedenti, ma persiste la grinta e la voglia di comunicare, con o senza major alle spalle. Gli episodi migliori sono "Il sole", "Gli alberi", "Noi fuori", "Una questione politica", "Mangio la terra" e "Che cosa ti manca". E' un terzo capitolo discografico che conserva il "politically uncorrect" della band, il suo prendersi e non prendersi sul serio, la sua energia e le sue immancabile giacche.
Tracklist -"Fuori"-
1. Il sole (è importante che non ci sia)
2. Gli alberi
3. Verstirsi male
4 Noi fuori
5. Tutta roba nostra
6. La città senza fiumi
7. Una questione politica
8. Due dita nel cuore
9. La petroliera
10. Mangio la terra
11. Che cosa ti manca
12. Vorrei vederti soffrire
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